"Sto tornando in macchina al camper, e sto piangendo..."
Sto tornando in macchina al camper, e sto piangendo. Questa giornata è finita, ho un forte mal di schiena, ma non è quello che mi fa piangere. Cosa c'è di diverso dagli altri anni? Forse che torno in camper ... ma non è neanche il non aver casa il più grande dei problemi. Mi rendo conto che forse il bisogno grande che ho dentro ora, scosso dalla realtà che vivo, è stato sollecitato dal gesto della colletta, fino alla commozione. L'umanità che ho incontrato, Matteo che si arrabbia perché non tutti spendono "almeno 1 euro" e mi dice: Gesù non avrebbe fatto così: Lui non aveva niente e ha dato tutto, e finito il suo turno non se ne vuole andare, la mamma se lo porta via tirandolo; la donna che mi dice di pensare a lei perché il marito è morto, Laura che rincorre un uomo che si commuove al suo raccontare la colletta ... che bisogno avrà lui, mi sono chiesta, per arrivare ad avere gli occhi lucidi? È tutto uno sconvolgimento dell'umano.
Fiorella, Tolentino