"Tutto è andato come era giusto che andasse"
L’esperienza fatta durante la Colletta è che è bello stupirsi che quello che avevo con cura pianificato nei giorni precedenti non si è realizzato. Niente è andato come doveva andare ma tutto è andato come era giusto che andasse.
A partire dal giorno prima quando don Luca mi chiama per dirmi che nel pomeriggio mi manda 30 ragazzi più altri 6 accompagnatori quando io ho già riempito i turni per benino. Con Luisa cerchiamo di sistemarli nel modo migliore possibile. la mattina però, cosa mai successa, nessuno arriva quando stabilito, chi stava male, nessuno ha rispettato un turno preciso, ma stranamente non sono mai stata sola, c'era sempre qualcuno che si fermava per aiutarmi.
Nel pomeriggio i ragazzi non erano 30, i turni non li hanno rispettati ma quelli che sono venuti si sono giocati così a fondo con la colletta che sono rimasti più a lungo. Due ragazzine si sono volute fermare tutto il pomeriggio e quando i loro genitori sono venute a prenderle si sono fatte promettere che il prossimo anno le avrei chiamate e se il giorno dopo sarei stata con loro all'oratorio. Così si è fatta promettere Gloria, venuta per caso, perché lì c'era un suo amico e che si è data da fare ad aiutarmi. O David, uno degli accompagnatori, e suo fratello più piccolo che sono voluti rimanere fino alla chiusura. Fiorella, una signora presente con me alla mattina alla sua prima volta alla colletta è ritornata nel pomeriggio chiedendomi se poteva rimanere ad aiutarmi perché le due ore alla mattina erano state belle e non le bastavano. Nonostante tutto abbiamo raccolto più dell'anno scorso. per rispondere alla tua domanda di ieri la sensazione, che è poi certezza, è che la colletta è un gesto privilegiato che mi permette ogni volta di capire che è Lui che opera e che io devo solo lasciarmi guidare ed affidare.
Lucia, Terni